International koi congres 2011

Seconda e più ricca edizione di un evento che sembra diventare una tappa fissa dei tanti appuntamenti che l'Olanda ci regala ogni anno, l'International Koi Congres 2011 si presenta quest'anno con una full immersion di 3 giorni.

Partecipando a tutti e tre i giorni del congesso, cercheremo in questi giorni di darvi un breve resoconto di queste intense giornate.

VENERDI 11 MARZO 2011

La giornata ha inizio con la terribile notizia del terremoto e del successivo tsunami sulle coste del Giappone. Un rapido scambio di e-mail con alcuni allevatori ci rincuora. Nella prefettura di Niigata sembra non ci siano state né vittime, né tanto meno grandi danni. La scossa è stata tuttavia sentita con molta forza anche lì. Il nostro pensiero va comunque a tutta la popolazione colpita da questa tremenda tragedia che sembra avere proporzioni immani. 

Ore 8.45: benvenuto a base di the e del classico e lungo caffè olandese (alla lunga ci si abitua e non è poi tanto male). Qualche minuto per salutarsi e poi si inizia.

Il Dott. Rob Heijmans, organizzatore del congresso nonché veterinario specializzato nelle koi, spiega brevemente le finalità del congresso e la sua articolazione e passa la parola al primo relatore.

Il Dott. G. Wiegertjes docente presso la Wageningen University da inizio a questa prima giornata dedicata prevalentemente a ricercatori scentifici e veterinari... per questo ci prepariamo al peggio.
L'stituto presso cui lavora il Professore studia il sistema immunitario delle carpe comuni e la sua risposta agli agenti patogeni, per questo motivo si scende molto nel dettaglio di come funziona il sistema immunitario nelle koi. Partendo dai linfociti B ed i linfociti T, passando per le cellule macrofagiche si evidenziano le differenze tra il nostro sistema immunitario e quello dei pesci. Si analizza il funzionamento del sistema immunitario nelle prime 24 ore di esposizione all'antigene, nei primi sette giorni e nelle successive 12 settimane.
In definitiva un'approfondimento molto dettagliato sulle difese messe in campo da un organismo "sano" quando un agente patogeno riesce a superare le barriere e penetrarvi all'interno. Approfondimento che termina con una altrettanto dettagliata spiegazione del funzionamento dei vaccini, prodromica al successivo intervento.

Seconda relatrice è la Dott.ssa Maria Forlenza, collega del precedente relatore presso il medesimo istituto la quale parla del KHV, delle sue modalità di trasmissione, e delle ricerche fatte sin qui su questo virus. Ci conferma l'attuale assenza di cure e ci sorprende dicendo che oltre ai già conosciuti e non molto efficaci vaccini, è stato sperimentato in Belgio un nuovo vaccino efficace al 100%. Ovviamente occorerà del tempo prima che entri in produzione ma le ricerche condotte sin qui confermano la sua totale efficacia nel consentire al sistema immunitario di contrastare il virus nel caso in cui vi entri in contatto.

E' la volta del Dott. Tim Barbé, anch'esso un veterinario che da anni opera sulle koi. 
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Il suo intervento, coadiuvato da un gran numero di immagini di koi affette da batteriosi, è teso a sottolineare l'importanza della coltura batterica e degli antibiogrammi nella determinazione dell'agente patogeno (o degli agenti patogeni) di cui il pesce può essere affetto.

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Ovviamente qui di materiale ne hanno e non ci si trova di fronte alla solita ulcera da Aeromonas.

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Ed ecco che sintomi come quello qui sotto che a prima vista sembrerebbero senza dubbio riconducibili a KHV, possono sorprendentemente rivelarsi causati da flavobatteri (e quindi curabili).

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Breve pausa pranzo ed è la volta del Dott. Gerry M. Dorrestein. Il suo intervento è principalmente dedicato ai veterinari. Si parla delle procedure da seguire durante l'autopsia.
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Prima di parlarci di come si effettua un esame post-mortem, il Dott. Gerry M. Dorrestein esegue una breve panoramica sugli agenti che possono causare il decesso. Ed al primo posto non ci troviamo né batteri, né parassiti e né virus...

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Poi parassiti...
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Costia...
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Batteri e funghi..
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E colonnaria...
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Seguono un buon numero di slide aventi ad oggetto l'esame post-mortem (che omettiamo per ovvi motivi), e poi applicazione pratica di cui (sempre per ovvi motivi) vi mostriamo unicamente la preparazione.
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E poi tutti all'opera ai microscopi. Si sa, non è il 42" sul quale chi ha partecipato al nostro corso a settembre ha visto nuotare enormi parassiti... ma ci siamo accontentati! Scherzi a parte il livello qualitativo della strumentazione messa a disposizione dall'organizzazione era decisamente elevato.
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A conferma di questo, l'ultima parte del corso di oggi verteva proprio sull'utilizzo della massima strumentazione messa oggi a disposizione dei veterinari specializzati su questo tipo di pesci. Per quesro motivo ci è stata data la possibilità di provare strumenti quali endoscopi, ecografi e di affettuare radiografie..
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...dalla eccezionale risoluzione.
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Questo è tutto per oggi. 
Vi diamo appuntamento a domani per il resoconto della seconda giornata.


SABATO 12 MARZO 2011

Ci perdonerete questo breve fuori tema che ci sebra doveroso.

Ospite speciale di questi ultimi due giorni del congresso è Shigeru Mano (Dainichi San). Appena lo vediamo ci precipitiamo da lui per avere notizie. Ci spiega che il suo aereo era appena partito quando il disastro è avvenuto e che a Niigata la prima scossa non è stata fortissima. Molto più forte è stata invece la seconda scossa di magnitudo 6.6, abbattutasi sulla costa occidentale del Giappone alle ore 3.59 locali (le 19,39 in Italia). Anche se questa scossa è stata molto potente sembra non ci siano feriti o danni rilevanti. La grande difficoltà nello stimare i danni, ci spiega Mano, sta nel fatto che buona parte della prefettura di Niigata è ancora coperta dalla neve. Le strade, le case ed il suo allevamento non hanno subito danni ma le notizie che arrivano dalle zone colpite dallo tsunami sembrano essere apocalittiche. Conoscendo il profondo nazionalismo radicato in queste persone, proviamo ad immaginare quanto sia difficile per lui stare qui a parlare di koi per due giorni, mentre nel suo paese ancora si contano i dispersi.

Ore 8.30 il congresso ha inizio. I volti di tutti noi che ogni anno godiamo del privilegio di recarci in Giappone sono tesi ed addolorati. Cas ter Haar, uno degli organizzatori, prende la parola ed anche se le notizie della prefetura di Niigata sono rassicuranti chiede a tutti un minuto di silenzio per tutte le vittime che questa tragedia ha mietuto. Dopo un lungo minuto di profondo e commosso silenzio il secondo giorno del congresso ha inizio.

Apre la giornata il Dott. G. Flik, professore presso l'Institute for Water and Wetland Research in Olanda. Il professore insegna presso l'instituto l'adattamento di alcune specie di pesci, fra cui le carpe, ad agenti stressanti.  E proprio su questo verte questa prima relazione di oggi.

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E' interessante vedere alcuni meccanismi di adattamento messi in atto in condizioni nelle quali la vita sembrerebbe impossibile. Intendiamoci, non è cambiato niente. Ammonio e nitriti nei koi-pond continuano ad essere pericolosi, qui si parla di adattamenti compiuti in milioni di anni!

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Il Professore ci mostra i risultati di alcuni studi compiuti su larve di carpe. Seppur ancora embrioni all'interno di un ouvo, la complessita del loro organismo è già in grado, in presenza di agenti stressanti, di mettere in campo strumenti di adattamento come la produzione di cortisolo.

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Molto interessante è anche un altro esperimento, teso a dimostrare l'elevato livello di stress indotto dalle repentine escursioni termiche. In buona sostanza è quello che accade in laghetti molto piccoli o poco profondi quando l'acqua contenuta subisce forti variazioni di temperatura per effetto di notevole esposizione solare, grandi cambi d'acqua, repentini cali di temperatura invernali, ecc.

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Affascinante è notare che in caso di forte abbassamento della teperatura, tra le risposte di adattamento del pesce c'è anche lo spostamento di sangue caldo attorno al cervello, in modo da formare una sorta di "coperta termica" di protezione.

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E' la volta di Mike Snaden, storico importatore di koi inglese. La sua notevole esperienza è il frutto di quasi 20 anni di background nel koi-keeping di alto livello. E' interessante sentir parlare dei suoi studi compiuti sulla qualità dell'acqua dei famosi mud ponds giapponesi e del suo tentativo (pare riuscito) di riprodurne le caratteristiche con un impianto ad osmosi inversa.

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Ore 11.45: è il turno di Warner Winters che opera presso un'azienda specializzata nei probiotici. Da un pò di tempo se ne sente parlare e finalmente eccone una buona presentazione. 
Mr. Winters ci spiega che il loro obiettivo era quello di sviluppare un prodotto che consentisse di eliminare, in tutto o in parte, i batteri patogeni presenti nel laghetto, evitando così che questi possano attaccare i pesci quando le loro barriere difensive si abbassano. Ovviamente tutto questo doveva essere raggiunto lasciando inalterate le colonie di batteri che si occupano del ciclo dell'azoto.

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Il prodotto sviluppato si compone di una miscela di enzimi e batteri. Gli enzimi hanno il compito di spezzare le catene del bio film di cui si nutre principlamente il ceppo batterico dell'Aeromonas. La speciale miscela di batteri ha invece il compito di nutrsi di questo biofilm in modo da sottrarre nutrimento ai batteri patogeni e da costringerli così a ridursi notevolmente di numero.

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Gli studi compiuti da questa azienda sembrano avvalorare quanto sopra detto e pare che a distanza di circa sei settimane la quantità di batteri patogeni diminuisca sensibilmente.

Terminata questa presentazione arriva uno dei momenti più attesi. Uno degli allevatori più famosi al mondo ci racconta dello sviluppo della linea di sangue delle sue koi. E' la volta diShigeru Mano, figlio di Minoru Mano fondatore della Dainichi Koi Farm.

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Sfortunatamente la nostra macchina fotografica ha deciso di abbandonarci sul più bello e questa è l'ultima foto che siamo riusciti a scattare. E' un vero peccato perché questa parte è stata molto interessante. Abbiamo chiesto il materiale utilizzato per la presentazione e se dovessimo riuscire ad averlo potrebbe essere uno dei contenuti del nostro prossimo corso.

La serata si è conclusa con un'asta di 15 esemplari di jumbo tosai go-sanke di Dainichi. 5 kohaku, 5 sanke e 5 showa della misura di circa 30 cm con un ottimo potenziale di sviluppo. Sarà stato per colpa della birra o forse per l'ottimo Chianti servitoci ma si è arrivati anche a  cifre a tre zeri per singolo esemplare...

Questo è tutto per oggi. Speriamo per domani di riuscire a trovare il modo per scattare alcune foto!

DOMENICA 13 MARZO 2011

Ore 9.00: Un breve sguardo alle splendide tosai di Dainichi portate qui in occasione dell'asta conclusasi ieri sera. Fortunatamente siamo riusciti a reperire una piccola compatta per fare alcune foto!

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Effettivamente il loro potenziale esembra molto alto ed a detta di Mano sono tutte destinate a diventare delle magnifiche jumbo.

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La giornata inizia con la presentazione da parte del Dott. Rob Heijmans di alcuni particolari casi con i quali negli anni si è trovato a confrontarsi. Per alcuni di questi sono stati montati dei video, pubblicati su you tube. Chi fosse interessato può trovarli a questo indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=vJqVlPpR5_g.

Interessantissimi sono i molti casi riscontrati in cui la vescica natatoria si riempie di acqua. Non è ancora nota la causa ma accade che l'acqua penetra all'interno dell'esofago ed allaga la vescica natatoria. Poiché il pesce non ha più la possibilità di riempire la vescica per stabilizzarsi in acqua e di contrastare la forza di gravità, i sintomi tipici di questa patologia sono lo stazionamento sul fondo con le pinne aperte a guisa di appoggio e la necessità di rimanere in movimento per galleggiare. La diagnosi può essere più approfonditamente confermata con raggi x ed ultrasuoni ed il trattamento prevede l'aspirazione di tutta l'acqua contenuta nella vescica ed il successivo riempimento con una corretta quantità di aria. Ovviamente solo un medico veterinatio esperto, dotato della necesaria struetazione, può effettuare un'operazione di quasto tipo.

E' il turno di Mike Snaden. La sua relazione ha ad oggetto alcuni particolari aspetti da tenere in considerazione nella realizzazione di un valido koi pond. Interessante è il corretto rapporto tra la quantità ed il numero di condotti impiegati in sistemi in gravità, ed il flusso di acqua utilizzato. Molto interessante è anche il rapporto tra la dimensione del sistema di filtraggio e la potenza delle pompe impiegate, al fine di determinare la corretta velocità dell'acqua all'interno del filtro.
Mike vanta una grande esperienza nel koi-keeping ed al termine della sua presentazione segue da parte di molti presenti una serie di domande di ogni tipo... non strettamente connesse all'argomento trattato. Per circa un'ora si spazia dalle tecniche di costruzione, all'alimentazione, alle caratteristiche dell'acqua. Confrontarsi con chi ha una esperienza ventennale nel settore è un momento prezioso e tutti ascoltiamo con grande attenzione le sue risposte.

E' ancora Dott. Rob Heijmans a prendere la parola, questa volta per parlare di malnutrizione nelle koi. Anche qui in Olanda è necessario affrontare questo argomento perché troppo spesso si formano delle scuole di pensiero senza fondamento che conducono a grandi errori nella gestione dei nostri pesci.
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Tra i vari fattori che possono causare malnutrizione, non devono essere ignorate le parassitosi. Relativamente a quest'ultimo aspetto è importante ricercare i parassiti non solo esternamente al pesce ma anche internamente.

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Anche questo è sicuramente un ottimo spunto per il nostro prossimo corso...

Ore 14.00. Ha inizio l'ultima parte del congresso. E' il momento di Shigeru Mano, titolare della Dainichi Koi Farm, che ci parla della selezione a cui sono soggette le koi nel suo allevamento ed al grande lavoro che sta dietro campioni come la famosa Showa Sakura, vincitrice della 38esima edizione dello Shinkiokai All Japan Koi Show 2007 (riportata qui sotto).

Sakura Showa Dainichi

Il lavoro nella riproduzione ha inizio a marzo/aprile di ogni anno. I mud pond, svuotati dall'acqua tra novembre e dicembre, vengono "preparati" e riempiti una volta che le nevi si sono sciolte. L'acqua utilizzata è quella dei torrenti e dei corsi che provengono dalle montagne, resi più ricchi in questo periodo dello scioglimento delle nevi. 
Il grande numero di mud pond che ogni allevatore possiede e la loro estensione fa si che questa fase di preparazione si protragga per circa due mesi.

Dainichi possiede un totale di 200 mud pond, con un volume che varia da 1.500.000 a 6.000.000 litri. Alle tosai (koi di un anno) sono dedicati circa 80 mud pond, mentre gli altri 120 sono utilizzati per allevarvi koi di età superiore.

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Molto interessante, per capire il grande lavoro che sta dietro a questi splendidi esemplari, sono i numeri relativi alla riproduzione della famosa Showa Sakura:

Il giorno 01.06.2010, l'eseplare ha deposto circa 1.000.000 di uova. Tre giorni dopo la deposizione ha inizio la selezione delle uova. Già in base al loro colore viene ridotto il loro numero a circa 420.000. Una volta schiuse le larve vengono divise su 7 mud pond del volume di circa 1.500.00 litri (60.000 larve per mud pond). Nei successivi tre mesi di vita vengono effettuate sei nuove selezioni. Della prima selezione, che ha luogo quando i piccoli esemplari misurano poco più di un centimetro, rimane solo un 40% circa delle larve immesse inizialmente. Ogni volta gli avanotti vengono pescati, selezionati e reimmessi nei mud pond. La percentuale degli esemplari che possono raggiungere i 90-100 cm di lunghezza è di circa 1% delle uova selezionate...

Chiediamo a Mano di parlarci delle differenze tra i mud pond e ci conferma che ogni lago è una storia a sé. La composizione minerale del terreno, piuttosto che il corso d'acqua che lo alimenta o la vegetazione circostante influisce su un diverso sviluppo delle koi, al punto da aver individuato mud pond più indicati per la crescità di una varietà piuttosto che un'altra. Ci sono quindi mud pond dove vengono allevate esclusivamente showa ed altri dove invece si allevano esclusivamente kohaku e così via.

E' impressionante poi, parlando degli esemplari più grandi, il rapporto tra le dimensioni dei mud pond ed il numero di esemplari immessi a crescere...

Dainichi

In un lago del volume di 6.000.000 litri vengono immessi 35-40 esemplari di Jumbo tosai. Ogni esemplare ha a disposizione 150.000/200.000 litri di acqua. Il cibo viene somministrato dalle 5 alle 7 volte al giorno da distributori automatici.

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Purtroppo anche questa seconda edizione del congresso volge al termine. Dopo tre interi giorni di relazioni, incontri, workshop e alcune ore di sonno in meno per il nostro resoconto, la stanchezza si fa sentire. Rimane comunque la convinzione che congressi di così alto livello siano fondamentali in un settore così complesso come il nostro, in particolar modo per gli addetti ai lavori. In definitiva l'esperienza è stata senza dubbio positiva e la consigliamo a tutti coloro abbiano voglia di approfondire la propria passione.

Vi diamo appuntamento all'International Koi Congres 2012!