I materiali filtranti

I materiali filtranti

Il vostro filtro a camere non è abbastanza performante? Vorreste districarvi tra tutti i materiali filtranti presenti in commercio? Eccovi una utile guida per capirne funzioni e caratteristiche.

E' anzitutto indispensabile premettere che i filtri di nuova generazione sono strutturati in modo da dividere nettamente il filtraggio meccanico da quello biologico.
Scopo del primo filtraggio è quello di imprigionare lo sporco in sospensione nell'acqua, bloccando e trattenendo solidi come alghe, foglie, escrementi di pesci, limo ecc. 
Il filtraggio biologico, invece, è ottenuto da colonie di batteri che si insediano su appositi supporti posizionati all'interno del filtro. La funzione di questi batteri è quella di depurare biologicamente l'acqua, rallentandone l'inevitabile decadimento.
Ciò che con il tempo si è capito, è che la massima efficienza di un filtro la si raggiunge quando il materiale utilizzato come supporto per il filtraggio biologico è pulito e libero da impurità. 
I batteri infatti formano un sottile bio-film sul supporto, se questo è ricoperto da limo o sedimenti, la funzione dei batteri è rallentata o, nei peggiori casi, pregiudicata.
Con queste premesse si capisce bene che è indispensabile dotare il proprio filtro di materiali che siano in grado di trattenere le impurità solide nei primi stadi, consentendo ai batteri che colonizzano (soprattutto) la parte finale del filtro, di lavorare in condizioni ottimali.
E' vero che i batteri alla fine colonizzano tutto l'impianto, non solo gli stadi appositamente dedicati, ma è necessario offrire loro i supporti che dispongono di una maggiore superficie di ancoraggio e strutturare l'impianto in modo che agli stadi di filtraggio biologici arrivi meno sporco possibile.
I filtri a camere disponibili in commercio hanno solitamente un minimo di tre camere, ed arrivano ad avere anche cinque/sei camere di filtraggio. La logica nel riempimento di questi impianti è quella di affidare alle prime camere il filtraggio maccanico, inserendovi materiali che possano trattenere particelle di sporco sempre più piccole, evitando intasamenti, facendo si che anche il più fine dello sporco in sospensione possa essere trattenuto e non raggiungere la o le camere destinate al filtraggio biologico.
Detto questo, vediamo quali e quanti tipi di materiali filtranti esistono, come impiegarli nel nostro impianto e di quale manutenzione necessitano:

IL FILTRAGGIO MECCANICO
Come si è già detto, è indispensabile che le prime camere siano dotate di materiali atti a trattenere le particelle in sospensione. Per garantire la massima efficienza e per evitare intasamenti ed ostruzioni, i materiali impiegati devono essere idonei a trattenere impurità sempre più piccole, via via che ci si avvicina al filtraggio biologico.

  • Le spazzole
    Il primo materiale che solitamente troviamo nei filtri a camere, sono le spazzole. Caratteristica delle spazzole è quella di trattenere soprattutto lo sporco più voluminosospazzole come foglie, escrementi e grossi agglomerati di alghe, lasciando che l'acqua e le particelle di sporco più piccole passino alle camere successive.
    Le spazzole vengono solitamente disposte su un minimo di due file, incrociandole leggermente tra di loro ed avendo cura di evitare che nella camera vi siano punti non coperti dal filtraggio.
    Il sistema di filtraggio a spazzole è uno dei migliori per i primi stadi dell'impianto, poiché consente di ottenere un eccellente filtraggio meccanico senza che il filtro si blocchi, anche quando le spazzole sono molto sporche. Trattenendo una grossa quantità di impurità, è necessario spurgare spesso la o le camere dotate di spazzole. Essendo minimo il supporto offerto all'insediamento dei batteri, è possibile lavare le spazzole anche con acqua del rubinetto.

Le Stuoie
Negli stadi successivi alle spazzole, solitamente si trovano le stuoie. Queste consentono un filtraggio meccanico tanto fine, quanto fine è la granulometria della stuoia impiegata. 
Esistono in commercio vari tipi di stuoie e tutte offrono, oltre al filtraggio meccanico, una superficie di ancoraggio per l'insediamento dei batteri strettamente connessa al materiale impiegato ed alla granulometria. 
Per questo motivo è decisamente sconsigliabile lavare le stuoie con acqua del rubinetto (poichè il cloro ucciderebbe tutti i batteri). Durante questa operazione usate sempre acqua del pond, e se possibile evitate di togliere le stuoie dal loro alloggiamento (p.e. aprendo la valvola di spurgo della camera e gettando l'acqua del laghetto con un secchio).

  • Japanese mat
    La stuoia giapponese è indubbiamente uno dei migliori materiali filtranti.Jap-mat La sua particolare struttura consente un eccezionale filtraggio meccanico ed al tempo stesso offre una grande superficie per l'insediamento dei batteri. Caratteristica peculiare di questo materiale è quella di avere una granulometria sufficientemente grande da evitare intasamenti, ma al tempo stesso sufficientemente fine da trattenere anche piccole particelle di impurità.
    Da notare che per le eccezionali prestazioni di questo materiale, qundo il filtro ha più di quattro camere o si utilizzano i vortex in serie, più stadi vengono dotati di jap-mat. 


  • Matala PPC
    I matala PPC sono agglomerati di poly propylene disponibili solitamente in più granulometrie. Come per il Jap-mat, anche questo materiale offre la duplice funzione di filtrare sia meccanicamente che biologicamente. Diversamente dalla precedente però, questa stuoia esiste in più granulometrie ed è possibile quindi utilizzarle in più camere, variando la granulometria.


  • Spugne
    Utilizzate spesso nello stadio che precede il filtraggio biologico le spugne, spugnegrazie alla loro finissima porosità, hanno una forte azione di filtraggio meccanico ed offrono al tempo stesso una grandissima superficie per il filtraggio biologico. Il grande vantaggio di questo materiale però, può in alcuni casi essere deleterio: per la sua finissima granulometria non può essere impiegato in filtri che non hanno un eccellente filtraggio meccanico o che non sono regolarmente sottoposti a manutenzione. Un accumulo di detriti potrebe ostruire le sue piccole porosità, impedendo così il passaggio dell'acqua.

IL FILTRAGGIO BIOLOGICO
Esistono un'infinità di supporti che offrono la propropria superficie all'insediamento dei batteri. In linea di principio, diciamo che il miglior supporto è quello che offre la maggior superficie di ancoraggio nel minor ingombro possibile. Nell'esame dei vari tipi di materiali, iniziamo col dividerli in due grandi famiglie: supporti statici e supporti flottanti. A prescindere dal supporto che utilizzerete ricordate sempre che per nessun motivo la camera contenente la biomassa dovrà essere svuotata o lavata. L'unica manutenzione effettuabile su questo stadio del filtro, potrà essere lo spurgo attraverso l'apposita valvola.

Supporti statici
I supporti statici sono tutti quei materiali che offrono la propria superficie allo sviluppo dei batteri, rimanendo sul fondo della camera di filtraggio. Appartengono a questa categoria:

  • Roccie laviche ed agglomerati
    Sono supporti che, grazie alla loro porosità offrono una grande superficie di insediamento. Il loro pregio è il costo, abbastanza contenuto. I loro difetti sono il peso (100 litri di roccia lavica corrispondono a 80/90 kg di peso) e la loro propensione a trattenere limo e sporco in sospensione.

  • Bio-Bals e Bio-rings
    Bio-rings e bio-bals  sono entrambi supporti relativamente recenti,bio-rings studiati appositamente per il filtraggio biologico dei laghetti. Costruiti in materiale plastico, possono essere posizionati nella camera all'interno di sacchi a rete o anche sciolti. La loro grande diffusione ed il loro successo sono dovuti alla grande superficie offerta ai batteri per il loro sviluppo, al loro ingombro contenuto, alla scarsa propensione a trattenere sporco e sedimenti (e quindi a creare intasamenti), alla leggerezza e non per ultimo al costo abbastanza contenuto. 

  • Siporax pond
    I siporax sono speciali cannolicchi prodotti dalla Sera caratterizzati, oltre che dalla enorme superficie di ancoraggio, dalla elevata porosità. Attraverso una speciale procedura di lavorazione, questi cannolicchi hanno non solo una superficie sulla quale si insediano i normali batteri aerobici (che consentono l'elaborazione di ammonio in nitriti e nitriti in nitrati), ma anche delle zone di lenti flussi dove si insediano batteri anaerobici. La preziosa funzione di questi batteri è quella, lavorando in assenza di ossigeno, di eliminare i nitrati evitandone pericolosi picchi.

Supporti flottanti
I batteri che colonizzano la nostra bio-massa sono batteri che lavorano in presenza di ossigeno, ossia sfruttano l'ossigeno per l'elaborazione di ammonio e nitriti. Questo comporta un grosso dispendio di ossigeno. Infatti, diversamente da quanto si possa pensare, uno dei più grandi fruitori di ossigeno all'interno del nostro pond è proprio l'impianto di filtraggio. Per questo motivo è buona norma dotare di aerazione il nostro laghetto. 
Evoluzione di questa tecnica è proprio la bio-massa flottante. In questo caso, il nostro supporto per i batteri non è statico sul fondo del filtro ma grazie all'applicazione di un aeratore fluttua nella camera che gli è stata dedicata. I batteri che si insediano su questi supporti, avendo sempre una enorme quantità di ossigeno a disposizione e non essendo mai ricoperti da limo o sedimenti, lavorano sempre in condizioni ottimali ed offrono al vostro pond una qualità di filtraggio eccezionale.

  • KNS e K1
    La particolare forma permette a questi materiali una ottima fluttuazione, K1anche in presenza di forti flussi contrari. Grazie alla singolare conformazione, questi supporti flottanti offrono una grandissima superficie per l'insediamento dei batteri, sfruttando al massimo le loro contenute dimensioni. Nati per essere impiegati in impianti di nuova generazione, come the-answer o nexus, sono da tempo utilizzati con grande successo anche in filtri a camere. 
    Non sono mancate inoltre sperimentazioni dell'utilizzo di questi supporti in modo "statico", e per la loro enorme superficie di ancoraggio e le contenutissime dimensioni sono risultati essere altamente performanti anche senza l'impiego di aeratori.


  • Helix
    L'helix è un supporto flottante di nuova generazione. Ciò che si voleva helixottenere con l'ideazione di questo prodotto era proprio un supporto che offrisse al tempo stesso la massima superficie per l'insediamento dei batteri, il minor ingombro possibile ed una eccellente fluttuazione in presenza di aerazione.  E così è stato, l'Helix è un supporto flottante con una superficie protetta di 589 m2 a m3 in pochi millimentri di diametro e la sua particolare conformazione consente una eccellente galleggiabilità anche in presenza di uno spesso bio-film. Per capire quanto questo prodotto possa essere performante, è sufficiente pensare che il jap-mat, ottimo supporto biologico, offre circa 300 m2 a m3! 


In conclusione, molti sono i materiali che consentono di mantenere l'acqua del nostro pond in condizioni ottimali per la vita delle koi. Ciò che però non deve essere mai dimenticato è che i materiali utilizzati per il filtraggio meccanico sono solo strumenti che consentono di bloccare lo sporco ma che A) il filtro deve essere strutturato in modo da poter effettuare periodiche manutenzioni senza rimuoverene il contenuto ed in modo da evitare accumuli di sedimenti (estremamente dannosi per la vita dei pesci) B) Lo sporco bloccato dal materiale filtrante meccanico deve essere sempre eliminato, sottoponendo il filtro a regolari manutenzioni, soprattutto nei mesi che vanno da aprile a settembre.

Stefano Rivola, Koi Italia, 01 dicembre 2007