Come realizzare un koi-pond

In considerazione della crescente richiesta di informazioni per la progettazione e la realizzazione di koi-pond, abbiamo pensato di fornirvi in questa pagina alcune delle fondamentali regole per ottenere un sistema efficiente ed altamente performante, analizzando gli aspetti più importanti.

LA FORMA
Il primo passo nella progettazione di un pond è la definizione dell'ingombro finale dell'intero impianto e la sua relativa forma. Nel far questo tenete presente che vi sarà necessario un vano tecnico dove alloggiare l'impianto di filtraggio. Il vano dovrà avere un accesso facile e pratico, tale da accogliere tutte le componenti dell'impianto e da consentirvi di effettuarne le periodiche operazioni di manutenzione e pulizia. Riguardo alle dimensioni del vano, si consideri che i "veri" impianti di filtraggio biologici sono purtroppo abbastanza ingombranti e le loro dimensioni variano in funzione del volume di acqua da trattare e della tecnica di filtraggio adottata.

Dunque i primi passi sono:

- Provvisoria ideazione del perimetro dell'invaso;
- Stima del volume;
- Dimensionamento e scelta dell'impianto di filtraggio.
- Definizione dimensioni pond e vano tecnico.

Riguardo alla profondità della vasca, si consideri che quella ideale per un koi-pond è di 180/200cm. 
Ormai da anni ci si è attestati su questa misura poiché si è notato che a profondità maggiori (300/350cm), per effetto dello scarso irradiamento del sole, non si sviluppano su pareti e fondale quelle preziose alghe ricche di vitamine e minuscoli molluschi, di cui le koi sono solite cibarsi.  Laddove non sia possibile ricavare una tale profondità sarebbe opportuno non scendere al di sotto di 140-150cm, ma comunque mai sotto i 90-100cm.
pareteOltre ad essere di notevole importanza per la regolare crescita delle koi, consentendogli di nuotare anche in verticale, una buona profondità ha inoltre la duplice funzione di evitare repentine escursioni termiche durante le stagioni più calde e più fredde, e di attenuare la fotosintesi delle alghe. Non dimenticate poi che il nostro obiettivo è quello di ricavare più volume possibile dalla superficie a disposizione, sia per fornire alle nostre koi un ottimo spazio vitale, sia per rendere più facile il nostro lavoro (per effetto della maggiore tolleranza è molto più facile gestire un ragguardevole volume d'acqua, piuttosto che un piccolo invaso).
Riguardo alla profondità c'è infine da dire che questa gioca un ruolo fondamentale sulla salute delle koi. Capita spesso di vedere laghetti anche di grandi dimensioni ma con pesci molto nervosi ed impauriti a causa della scarsa profondità. Con queste condizioni, non solo è difficile che le koi possano fidarsi di chi le nutre o si prende cura di loro, ma questa fonte di forte stress può in molti casi abbassare le difese immunitarie, lasciando campo libero ad infezioni e parassiti. Una buona profondità invece rassicura anche esemplari di taglia, poiché possono confidare in una rapida immersione in caso di pericolo.

Relativamente al volume minimo, sarebbe meglio non scendere al di sotto dei 10.000lt poichè le koi sono pesci che possono crescere molto ed hanno bisogno di spazio per nuotare. In un volume inferiore è comunque possibile un inserimento, ma limitatamente a pochi esemplari e non di grossa taglia.  

Nell'ideazione della forma dovrete cercare di non lasciare zone "morte", dove l'acqua non possa circolare o essere in movimento, si dovrebbero prediligere pareti verticali, evitando scalini o repentine variazioni di profondità che oltre a privarci di prezioso volume spezzerebbero anche i flussi tangenziali (che vedremo più avanti) e, dove il contesto lo permette, prevedere un corso d'acqua o una cascata che consenta una ulteriore ossigenazione dell'acqua oltre a quella già fornita dall'immancabile aeratore.

DRENI, SKIMMER E CONDOTTI

Il dreno
In uno dei libri che nella biblioteca di un koi-keeper non deve mai mancare ("Koi kichi 2" di Peter Waddington), sono descritte le evoluzioni dei koi pond negli ultimi 40 anni circa. Una delle più significative che vi trovate menzionate è sicuramente l'ideazione del dreno da fondo.

drenoIl dreno è una bocchetta di aspirazione che si posiziona sul fondo del pond, e che attraverso un condotto in PVC da 110mm o da 50mm (in base alla soluzione di filtraggio adottata), porta l'acqua verso l'impianto di filtraggio o la pompa. In precedenza, questa funzione era svolta direttamente dalla pompa, la quale veniva immersa nell'invaso per spingere l'acqua verso il filtro (anch'esso precedentemente interno).
E qui sfatiamo subito il primo mito: da circa 30 anni (da quando cioè è stato inventato il dreno), appassionati e koi-keeper di tutto il mondo hanno progressivamente abbandonato l'impiego della pompa ad immersione, ad appannaggio dell'aspirazione tramite il dreno di fondo. L'utilizzo della pompa immersa può andar bene per i piccoli laghetti preformati o per le piccole vasche adibite a giardino acquatico, ma non per un vero koi-pond. E questa è una delle regole imprescindibili: Il vano tecnico che accoglie l'impianto deve essere realizzato fuori dall'acqua, e fuori dall'acqua devono essere tutte le parti del nostro impianto che possono necessitare di manutenzione e pulizia, prima fra tutte, la pompa.

Le esigenze che hanno condotto a questa evoluzione sono anzitutto la pulizia e l'efficienza del nostro intero invaso. Come si può osservare nel disegno sottostante, il fondo di un koi-pond deve essere realizzato a tronco di cono rovesciato, con al centro il dreno. In questo modo è possibile sfruttare la pendenza verso l'aspirazione ed il lento movimento di rotazione dell'acqua per mantenere il fondale sempre libero da sedimenti e materiale organico.

dreno

La pompa immersa in acqua, viceversa, anche se posizionata nel punto più profondo del laghetto non consentiva di aspirare il deposito che rimaneva al di sotto del livello di aspirazione. Altro vantaggio ottenuto con questa invenzione è indubbiamente la praticità di effettuare le operazioni di manutenzione all'asciutto del vostro vano tecnico, piuttosto che immergendovi nel vostro koi-pond... che se realizzato correttamente avrà una profondità di circa due metri... augurandosi che la pompa non si fermi mai in inverno!

Lo Skimmer
Se importante è la funzione del dreno che consente di mantenere sempre pulito il fondo del laghetto, altrettanto importante è quella dello skimmer che ci consente invece di liberare costantemente la superficie dell'acqua da foglie e sporco in sospensione. skimmerGli skimmer, diversamente dai dreni, sono sovente dotati di pratici cestelli amovibili che trattengono i detriti aspirati. Il periodico svuotamento del cestello è l'unica operazione di cui questo importante elemento necessita.

Sia i dreni che gli skimmer sono realizzati in PVC, con uscite da 50mm o da 110mm. I condotti da utilizzare sono sempre i tubi in PVC ad incollaggio, per pressione PN10 o PN16 (del tipo impiegato spesso per gli impianti da piscina). E' buona norma dotare sempre tutti i condotti, sia di aspirazione che di mandata, di valvole (come le pratiche valvole a saracinesca o del tipo a sfera) per parzializzare i flussi in ingresso ed uscita o per chiudere ermeticamente l'impianto in caso di manutenzioni che richiedano l'assenza di acqua. 
Qualora si sia costretti ad utilizzare molte curve su tubi rigidi, è a volte da considerare la possibilità di impiegare i tubi in PVC flessibili, disponibili però solo nei diametri 50mm e 63mm.

Si è già anticipato in precedenza dell'importanza che rivestono le immissioni tangenziali, nella pulizia del nostro invaso. Queste, altro non sono che le bocchette dalle quali l'acqua, una volta filtrata dal nostro impianto, rientra nel pond. E' però importante che le reimmissioni dell'acqua siano tangenziali all'invaso e tutte direzionate nello stesso senso rotatorio. Il movimento che scaturirà da questa immissione dovrà essere abbastanza dolce e lento da non creare una forte corrente contro la quale le koi siano costrette a nuotare, ma anche sufficientemente efficace da far  scivolare i sedimenti verso il punto più profondo del pond, e quindi verso il dreno.Flange

Le Flange
Al posizionamento dei condotti di reimmissione, ed al posizionamento p.e. del troppo pieno, sono deputate le flange. Queste sono delle bocchette in PVC, da fissare sulla parte finale del condotto di reimmissione. Grazie al largo disco di cui sono dotate, è possibile poi fissarle al telo, alla vetroresina o al materiale utilizzato per l'impermeabilizzazione, così da non compromettere la tenuta stagna del pond.

.

I MATERIALI
Avendo definito la forma, ed avendo ben chiare le idee su elementi di aspirazione, di immissione e dei relativi condotti, possiamo iniziare a scavare!
Una volta realizzato lo scavo, si stende sul fondo uno strato di magrone di circa 5-10cm e si posizionano i dreni ed i relativi condotti, avendo cura di riempirli di acqua o di fissarli con dei "collari" di calcestruzzo. Questo accorgimento sarà necessario nel caso in cui non vogliate veder galleggiare i vostri tubi pieni di aria, durante la gettata del fondo. 
Una buona armatura di rete metallica elettro saldata ed una gettata di calcestruzzo, ed il fondo del vostro koi pond è pronto per accogliere le pareti. Anche in questo caso si utilizza, soprattutto nei casi in cui la forma è regolare, il cemento armato ma molto pratici ed economici sono anche i casseri (o blocchi preformati) in calcestruzzo.
cassero
Una volta passati tutti i condotti e realizzate tutte le predisposizioni, si termineranno anche le pareti. Si procederà con il dare le pendenze al fondo in modo da creare l'inclinazione verso il dreno di aspirazione che ci aiuterà a tenere il nostro fondale pulito e libero dai sedimenti, e si passerà un velo di intonaco che costituirà la base per l'impermeabilizzazione.

L'IMPERMEABILIZZAZIONE
Esistono vari prodotti per rendere il nostro invaso impermeabile ma prima di questi, vediamo di quali caratteristiche necessita il nostro pond.

  • Anzitutto il colore: nero o marrone scuro. 
    Gli altri colori sono da evitare poiché è solo con questi due colori che il nostro pond, una volta maturo, potrà avere un aspetto naturale. Se considerate comunque che i colori scuri rallentano la fotosintesi delle alghe ed esaltano i colori delle koi, capite perché il 90% dei koi-pond viene realizzato di colore nero.
    I colori chiari sono da evitare perché manterranno il colore iniziale solo per poco tempo, visto che dopo qualche mese le pareti vengono ricoperte da alghe verdi che spontaneamente si sviluppano in tutti gli invasi, e perché, rimanendo comunque di una tonalità chiara stimoleranno la crescita delle alghe.

  • Altro aspetto da considerare è la tossicità: E' di fondamentale importanza assicurarsi che il materiale utilizzato per il rivestimento non rilasci nel tempo sostanze tossiche per i pesci o per l'intero eco-sistema. E' di vitale importanza essere certi che il nostro delicato equilibrio non verrà turbato o alterato dal rilascio di sostanze nocive, poiché quando si giunge a questa conclusione è solitamente ormai troppo tardi.

  • Da non sottovalutare è l'usura nel tempo: il materiale impiegato deve essere in grado di resistere nel tempo alle gelate invernali ed alle calde estati. Non si deve sgretolare e deve garantire l'impermeabilità. Ricordatevi che qualora foste costretti a svuotare il vostro pond ed il vostro filtro per una riparazione, sareste nondimeno costretti a ripartire da capo con la maturazione del filtro, ed occorrono vari mesi prima che si ristabilisca un ottimale equilibrio.

  • La resistenza: è possibile che si verifichino degli assestamenti sulla vasca, tali da comportare delle fratture o delle crepe sulle pareti o sul fondo. Il materiale impiegato deve essere in grado di non subire questi assestamenti, evitando che si debba ricorrere allo svuotamento del pond per la riparazione.

Detto questo, è facile capire perché oramai due soli sono i materiali prevalentemente impiegati per le impermeabilizzazioni: telo o liner, e vetroresina.
Smalti, vernici, malte impermeabilizzanti, molte sono le soluzioni alternative ma poche o nessuna è in grado di garantire al tempo stesso tutti i requisiti fondamentali menzionati (in particolare la resistenza). 
Dei motivi per cui abbiamo da anni scelto di affidarci alla vetroresina per le nostre realizzazioni, e per cui questo sia il materiale maggiormente impiegato in tutto il mondo, si è già parlato in un apposito articolo, ed a quello vi rimandiamo qualora siate interessati ad approfondire l'argomento. Vale però la pena di ricordare che lo strato di cui si sta parlando è quello che avvolge per più del 70% l'ecosistema dove vivranno le vostre preziose koi, per questo motivo vi raccomandiamo di valutare attentamente il prodotto che pensate di utilizzare, soprattutto se si tratta di un impermeabilizzante non appositamente ideato per questo impiego.